Ferrari Farm
Una tenuta di 30 ettari su una splendida collina incontaminata che domina il Lago del Salto … il posto ideale per catapultarsi in esperienze di contatto profondo con la natura e con il proprio Io.
L’amore per la terra e per la natura ha radici davvero molto lontane.
Tutto iniziò nella fine degli anni ’20 grazie al nonno contadino, originario del Cicolano, che ha trasmesso, prima a suo figlio e poi alle sue nipoti, le sue conoscenze contadine, ma soprattutto il rispetto per la natura e quindi per noi stessi, visto che noi siamo ciò che mangiamo.
Nei primi anni 2000 è nata la Ferrari Farm, azienda agricola certificata biologica, che vanta anche l’unico impianto in Europa per coltivazioni idroponiche in serre sterili ed ermetiche, che vede a capo due sorelle, Giorgia e Valentina.
Tutto iniziò nella fine degli anni ’20 grazie al nonno contadino, originario del Cicolano, che ha trasmesso, prima a suo figlio e poi alle sue nipoti, le sue conoscenze contadine, ma soprattutto il rispetto per la natura e quindi per noi stessi, visto che noi siamo ciò che mangiamo.
Nei primi anni 2000 è nata la Ferrari Farm, azienda agricola certificata biologica, che vanta anche l’unico impianto in Europa per coltivazioni idroponiche in serre sterili ed ermetiche, che vede a capo due sorelle, Giorgia e Valentina.
Giorgia, un doppio ingegnere sia elettronico che astronautico, è stata l’ideatrice di tutto. Un giorno si è accesa la lampadina: se il chirurgo opera in camere sterili, e la microelettronica si fa in camere sterili, perché non coltivarci anche le piante, in modo da non inquinare e non essere inquinati? Senza ovviamente tralasciare od abbandonare le radici dell’agricoltura tradizionale in pieno campo. E da qui tutto è cominciato.
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La affianca Valentina, un avvocato specializzato, tra le altre cose, in diritto agroalimentare e vitivinicolo, con la parlantina giusta per diventare l’esperta di marketing e comunicazione aziendale, che cura ovviamente anche tutta la parte normativa e legale.
Ma nulla sarebbe stato possibile senza il sostegno di tutta la famiglia, cui le due sorelle vogliono dire un grazie infinito, in particolare al loro papà, maestro di vita e di professionalità.